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Fucina degli angeli
fondata da Egidio Costantini

biografia




Egidio Costantini


  1. Dall'infanzia al matrimonio
  2. L'inizio di una nuova vita
  3. Gli anni dell'affermazione
  4. Romania, Barcellona, Tokyo
  5. Il maestro dei maestri

Egidio Costantini nasce a Brindisi (Puglia) il 22 aprile del 1912. Il padre Attilio Costantini, di origini emiliane, era allora primo pilota della Regia Marina, la madre Domenica Parlanti discendeva da una famiglia di viticultori toscani. A soli sei anni perde il padre, colpito dall’influenza spagnola e la famiglia è costretta a trasferirsi a Venezia, a casa della nonna materna, in campo San Gallo e in seguito tutta la famiglia si trasferisce in campo San Filippo e Giacomo, residenza questa che mantiene per la maggior parte della sua vita.

Da sinistra Egidio Costantini con la sorella

Nello stesso anno Egidio, entra all’Istituto Scilla (una scuola per gli orfani di guerra della Marina) ma vi rimane fino alla terza elementare: Egidio infatti mal sopporta la disciplina militare. Continua in seguito le elementari e poi frequenta le medie all’istituto Cavanis. Passa poi alle Tecniche e a diciotto anni ottiene il brevetto internazionale di radiotelegrafista di prima classe, dopo aver superato brillantemente l’esame a Roma presso il Ministero della Marina. Il diploma gli permetterebbe di imbarcarsi in transatlantici di lusso ed iniziare una brillante carriera; si presenta alla Capitaneria di Porto chiedendo un imbarco ma la risposta è negativa poiché è ancora troppo giovane per prendersi la responsabilità della telecomunicazione di un’imbarcazione.
Egidio “incassa il colpo” e si mette alla ricerca di un lavoro, lo trova al Circolo Motonautico di Venezia, vi entra come fattorino. Dopo sei mesi vi lavora già come segretario e dopo un anno organizza e dirige tutti i concorsi promossi dalla Motonautica.
Il 30 maggio 1937 sposa Emy con cui era fidanzato da quattro anni e che rimarrà al suo fianco fino al giorno della sua scomparsa nel 1986. Il loro è stato un legame fondato sempre sul reciproco amore, sul reciproco rispetto e su un incondizionato sostegno che ognuno dei due ha saputo dare all’altro anche nei momenti difficili e terribili che hanno attraversato le loro vite.
Nel 1938 nasce il loro primo figlio, Attilio seguito negli anni a venire da Maddalena nel 1940 e da Egidia nel 1947.
Il 1 settembre 1939 scoppia la guerra e la Motonautica è costretta a chiudere i battenti; Egidio, rimasto senza lavoro e senza uno stipendio, non tarda a trovare un nuovo lavoro che permetta a lui e alla sua famiglia di tirare avanti. Nonostante il periodo di guerra trova lavoro, come impiegato, presso la Banca Commerciale di Venezia ed è durante quest’esperienza allo sportello della banca, che gli torna alla mente una passione che avrebbe voluto coltivare fin da ragazzo: quella per la botanica. Nelle ore libere dal lavoro comincia a dedicarsi allo studio di questa materia, si impegna tanto seriamente da conseguire il diploma presso l’Università di Parma (1942).
Nel 1945 è costretto, per motivi di salute della moglie, ad abbandonare Venezia ed il lavoro alla Commerciale per trasferirsi in Carnia. “Mamma Emy”, così chiamata in famiglia, sopportava male l’aria iodata di Venezia, ed un ritorno ai suoi monti le avrebbe sicuramente migliorato la salute. La famiglia Costantini al completo si trasferisce a Cercivento.

- A sinistra Egidio Costantini con "Emy" nel giorno delle loro nozze.
- A destra con la sua sposa durante una mostra

Qui, dopo aver studiato bene la zona ed analizzato una quantità infinita di alberi e foglie, con l’aiuto di un fabbro locale Egidio inizia la costruzione di un piccolo impianto sperimentale che gli avrebbe permesso di metter in pratica ciò che finora aveva solo studiato. In soli due anni vengono costruiti tre forni, le teleferiche per il trasporto del legname, un piccolo acquedotto e la centralina elettrica per un lavoro a ciclo continuo di quattro ore e mezza, che permetteva di distillare 15 quintali di legna da cui ricavare carbone, acido pirolegnoso ed altri prodotti.
Il periodo passato in Carnia non è dei più felici ma è proprio grazie a quell’esperienza che Egidio scopre il vetro nella moltitudine dei suoi splendidi colori.
Un giorno, raffreddando uno dei forni per poterlo riparare, Egidio scopre che le pareti del cilindro contenente il legname, sono vetrificate per uno spessore di un paio di centimetri; resta ad osservarle a lungo colpito dal colore che la lastra aveva assunto: andava dal blu ai toni dell’azzurro, fino a sconfinare nel verde. Chiama subito Emy perché anche lei avesse il piacere di vedere quella meraviglia di tinte che si erano formate. Comincia così il suo amore per il vetro, da quel momento Egidio avrà sempre davanti a sé l’immagine di quelle sfumature luminose. Egidio capisce che dal vetro si possono realizzare delle opere “immortali”; fino a quel giorno l’uomo aveva sfruttato il vetro per costruire oggetti, belli ma, pur sempre, semplici oggetti come vasi, bicchieri, ecc. nessuno ancora aveva pensato di “tirare fuori” da questa materia vera e pura Arte.

Il presente testo non vuole essere una completa biografia della vita e dell’opera di Egidio Costantini, pertanto non comprende tutti i nomi di artisti e amici, che hanno dato il loro contributo al lavoro della Fucina. Il fine di questo scritto è semplicemente quello di fare conoscere Egidio e la sua arte a quanti sono interessati all’Arte del Vetro.

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La madre Domenica Parlanti


Il padre Attilio Costantini