Roberto Crippa
E per Costantini l’arte ha l’A maiuscola sul serio: il grande, sostanziale rinnovamento del vetro veneziano è legato soprattutto alla sua collaborazione con i maestri della pittura e della scultura contemporanea e si delinea perciò sul piano dell’arte pura, non più dell’artigianato valente.
È la frattura: il vetro diventa marmo, olio tempera, legno, diventa mezzo nuovo in mano, a disposizione degli artisti.
Diventa mezzo non già per riprodurre, come in passato, ma per creare.
Grazie a Costantini esso diventa un nuovo modo di ricerca di espressione: a Venezia un giorno chiesi a Lucio Fontana se lavorasse in quel novembre in quella città e lui mi rispose: <<Sì, lavoro il vetro, lo buco ed il mio punteruolo è Costantini!>>.
(Roberto Crippa, catalogo della mostra della Fucina degli Angeli presso la Galleria Forni di Bologna, 1969).
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° testimonianze
Testi a cura di Antonio Comelli.
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