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Fucina degli angeli
fondata da Egidio Costantini

opere



Max Ernst

Max Ernst

Max Ernst

L’amicizia e la collaborazione fra Max Ernst e Costantini inizia nel 1963, dopo che Arp aveva invitato Ernst a conoscere Costantini e la sua arte. Il primo tema che i due affrontano assieme è quello degli uccelli, che nell’opera di Ernst possiedono caratteristiche e qualità ambivalenti: possono essere, al tempo stesso, cattivi e teneri, timidi e demoniaci, segni di liberazione e di minaccia.
“Le opere che ho realizzato – dice Costantini – con Max fanno parte delle opere più splendide della Fucina”. L’Immortale è senza dubbio una delle prove più impegnative e più importanti compiute da Costantini. È un’opera monumentale che vuole celebrare la passione del pittore surrealista per il meraviglioso gioco degli scacchi. I due artisti sono riusciti a trasmettere, attraverso le forme e le dimensioni realizzate, ad ogni pezzo le cartteristiche che il gioco gli attribuisce. “In quest’opera – spiega Costantini – ci sono due colori. Essi si sposano meravigliosamente. L’azzurro rappresenta l’universo, il rosa l’aurora e il sorgere del sole”.




Uccello, 1966.


In ricordo di un amico.


Angelo allegro.


L'Immortale.

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